RICOSTRUIRE SUBITO L’UNITÀ DELLA SINISTRA
(APPELLO–SOTTOSCRIZIONE PER LA SINISTRA UNITA)La sconfitta elettorale subita non deve arrestare il processo unitario della sinistra.
L’esperienza della campagna elettorale ha dimostrato che l’unità della sinistra è un percorso
realistico e praticabile.
A livello territoriale, nella stragrande maggioranza dei casi, i simpatizzanti e i militanti della sinistra,
iscritti ai diversi partiti o senza alcuna tessera, hanno lavorato gomito a gomito organizzando uniti
le iniziative per la campagna elettorale.
In molte realtà, laddove mancava una presenza organizzata dei partiti di sinistra, si sono formati
spontaneamente comitati di cittadini a sostegno della Sinistra l’Arcobaleno che hanno contribuito a
sostenere la lista elettorale. Diversi compagni, che si erano allontanati dall’impegno politico o che
non avevano mai fatto attività politica, si sono spesi in prima persona perchè hanno creduto nella
possibilità di realizzare il soggetto unitario.
Il progetto di una soggettività della sinistra unita, democratica e plurale, DEVE PROSEGUIRE!
Non si può disperdere una simile esperienza, un tale patrimonio di entusiasmo e di militanza.
La fiducia che l’elettorato della Sinistra l’Arcobaleno ha riposto in quel progetto, in particolare nel
voto amministrativo che supera considerevolmente in molte realtà la percentuale del voto politico,
pure dato congiuntamente, fino a duplicarlo o triplicarlo, mette in evidenza che la prospettiva
indicata dalla Sinistra l’Arcobaleno, di un soggetto unitario e plurale della sinistra, non è esaurita e
che, in diverse condizioni, ha invece una significativa capacità di espansione.
La ricomposizione e l’unificazione della sinistra è dunque un’esigenza storica e politica che, se non
venisse perseguita, determinerebbe la scomparsa della sinistra in Italia.
Le ragioni della sconfitta non sono attribuibili di per sé alla prospettiva unitaria, anzi pensiamo che
con la lista unitaria, siamo riusciti ad arginare una disfatta completa. Ricondurre le ragioni della
forte perdita al soggetto unitario della Sinistra l’Arcobaleno, è fuorviante ed oltremodo
ingeneroso nei confronti di tutti i compagni che hanno lavorato assiduamente nella campagna
elettorale. E’ in realtà mancato il tempo per fare crescere il progetto della Sinistra l’Arcobaleno, per
costruire appartenenza e progettualità, per far diventare quel progetto qualcosa di più radicato,
soprattutto per il precipitare della crisi politica e la caduta del governo Prodi. La Sinistra
l’Arcobaleno è stata così percepita come un cartello elettorale poco coeso, nato soprattutto per le
pressanti esigenze elettorali e per arginare il virtuale bipartitismo dentro cui si muovevano le due
forze maggiori (PD e PDL).
Le ragioni della sconfitta sono molteplici e stratificate; vengono da lontano e, ad una prima analisi,
appaiono riconducibili a:
1) Miopia e ritardi nel comprendere i processi mutati della società, di una società diversificata che
necessitava e necessita di nuovi strumenti di indagine e di lotta e, tra questi, di un soggetto
politico unitario – ancora da realizzare - che si faccia portatore e organizzatore di tali strumenti;
2) il distacco dalla politica attiva sui territori da parte dei partiti della sinistra. La carenza di una
reale dialettica democratica tra gruppi dirigenti e corpo militante: è mancato un diretto contatto
tra i dirigenti, militanti ed il mondo del lavoro. I partiti non sono stati capaci di ascoltare e
rappresentare i bisogni emergenti in un momento di grave difficoltà per i ceti popolari;
3) le posizioni di alcuni dirigenti, concentrate su alcuni temi poco sentiti dal nostro elettorato, con
un atteggiamento volto più a propagandare l’immagine che i contenuti, più a salvaguardare
rendite di posizioni personali che a costruire un progetto complessivo;
4) l’incapacità di modificare equilibri e rapporti di forza nel governo Prodi, che ha inciso
negativamente sulla percezione dell’efficacia della sinistra. Si è determinato il paradosso di
essere, da una parte, leali al governo ad ogni costo pur senza riuscire a modificarne le scelte
di fondo, dall’altra, di dover far fronte alle legittime aspettative del nostro elettorato, senza
essere incisivi sui temi del salario, delle tasse e della lotta alla precarietà, finendo per essere
considerati come coloro che inceppavano il funzionamento del governo e la possibilità di
realizzarne gli obiettivi;
5) scelte politiche spesso non in linea con i bisogni reali del paese. Non dare subito priorità ai
problemi dei salari, del lavoro, del precariato, e non incalzare subito su una tassazione equa,
contro i privilegi e sulla risoluzione del conflitto di interessi, ha allontanato sempre di più il
nostro elettorato dal voto, ed inutile è stato il recupero degli ultimi mesi di posizioni legate ai
temi del lavoro e della precarietà;
6) la dinamica del voto utile che ha indotto larga parte dell’elettorato di sinistra a spostare il voto
sul PD nel tentativo di arginare il ritorno delle destre al governo, nonché la cinica strategia del
PD – concretizzatasi specialmente nelle ultime settimane della campagna elettorale - volta a
svuotare il bacino elettorale della sinistra strumentalizzando la possibilità, di fatto inesistente
dopo la rottura dello schieramento democratico alternativo alla destra, di bloccare il ritorno al
governo di Berlusconi;
7) l’incapacità della sinistra di contrastare il forte vento dell’”antipolitica”, alimentato nel paese
dalla stampa e da alcuni opinionisti, rivalutando il valore del fare politica e della
rappresentanza, non criticando soltanto ingenuamente il costo della sola politica, ma il costo
complessivo della società, aziende comprese, i cui sperperi vanno ad incidere sui prezzi dei
beni di consumo e sugli stipendi dei lavoratori;

le riserve mentali di alcuni componenti della Sinistra l’Arcobaleno che nulla hanno fatto per far
percepire che si trattava di un’opzione strategica ma, anzi, hanno evidenziato a più riprese la
natura di cartello elettorale della Sinistra l’Arcobaleno, alimentando divisioni e facendo
disperdere il voto, da una parte verso il PD e dall’altra verso i partiti della falce e martello o
nell’astensione.
Per queste ragioni, oggi occorre un rinnovato impegno che parta dal basso. Un impegno
costante di tutti i militanti e di chi crede nel progetto della sinistra, per riportare i valori, le idee e il
progetto della sinistra ad essere condiviso dalla società e da tanti cittadini che oggi ci hanno
abbandonato. Occorre saper affrontare le sfide del nuovo millennio e dare soluzioni ai bisogni reali
dei ceti popolari, rielaborando un progetto politico credibile, forte e condiviso, nella convinzione che
è ancora possibile per la politica trasformare la società.
La sinistra che vogliamo deve essere ricostruita facendo tesoro di questa sconfitta.
Le divisioni non hanno mai portato a niente. La storia ci insegna che esse hanno portato
soltanto alla sconfitta. Dobbiamo superare gli steccati e gli arroccamenti identitari.
Ripartiamo dal milione e centomila voti che gli elettori ci hanno dato.
FACCIAMO SUBITO L’UNITÀ DELLA SINISTRA!
Noi uomini e donne di sinistra, militanti dei vari partiti e cittadini di sinistra - di quella sinistra larga e
diffusa e plurale che esiste nel paese - condividiamo quanto espresso sulla necessità di stare
insieme e sulle ragioni della sconfitta non attribuibili al progetto unitario in sé, e sottoscriviamo
questo appello per l’Unità della Sinistra.
Ci facciamo promotori del progetto per una sinistra unitaria, larga e plurale che parta dal basso e
dai territori impegnandoci a favorire adesioni e aggregazione intorno a questa idea.
CHIEDIAMO
che si avvii IMMEDIATAMENTE una COSTITUENTE per la nascita di un SOGGETTO POLITICO
UNITARIO E PLURALE DELLA SINISTRA che prosegua lungo la strada intrapresa
dall’esperienza politica della Sinistra l’Arcobaleno, condividendone in massima parte il progetto ed
il programma politico, e che sappia meglio coinvolgere tutti i soggetti interessati all’unità della
sinistra.
Seguono firme…..
Se vuoi firmare e sottoscrivere questa petizione vai a:http://www.petitiononline.com/newleft/petition.html--
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